
Siamo D ritorno... Questa frase riechieggia nel comunale di Nardò in un caldo pomeriggio di settembre. Un caldo che, normalmente, spinge ognuno di noi a fare un tuffo dallu "chiapparu", a stare stesi comu li "lucertule" sulla spiaggia di Santa Maria. Ma oggi no... oggi tutto ciò non è possibile. Finalmente si ritorna, si ritorna sugli spalti, si ritorna a gioire per un gol e a piangere per una sconfitta, si ritorna a cantare e a gridare per novanta minuti, si ritorna a emozionarsi per il toro... Se si chiudono gli occhi, ancora è possibile sentire quell'atmosfera magica di quell'ultima gionata del Campionato di Eccellenza. 8000 cuori a incitare e festeggiare il ritorno in D. Ed eccoci qui, la serie D tanto acclamata e aspettata è realtà. Il termometro segna 29°, ma nel Giovanni Paolo II la temperatura è molto, molto più alta. Fin dal pre-partita riechieggiano i battimani e i cori,la tensione sale, la felicità aumenta, allora ti fermi due secondi a goderti quella sensazione che solo uno stadio può darti, una sensazione che solo Nardò sa darti. Vedere lo stadio che man mano va esaurendosi ti fa essere orgoglioso di appartenere a una città così diversa dalle altre, una città che finalmente ha ritrovato il suo giocattolo più bello e che lo porta orgogliosamente nel cuore. Tutto questa emozione ci trasporta fino all'inizio della partita. Le squadre al centro e l'inno che ad alto volume riechieggia nello stadio. "Siamo nati liberi, NEL SALENTO UNICI". è vero, non esistono altre piazze che riescono a fare questi numeri in categorie dilettantistiche, siamo unici. La partita comincia e dopo neanche 7 minuti il nostro capitano Irace batte un calcio d'angolo e, come il mitico Roberto Baggio, la palla si insacca direttamente alle spalle del portire angriese. Lo stadio è in delirio, il tifo esplode. Il nardò gioca bene, soprattutto spinto dal calore degli ultras. Ma ecco che, come al solito, l'imprevisto è dietro l'angolo: fallo da ultimo uomo e Diallo espulso; siamo in 10. Il primo tempo finisce col toro in vantaggio. Nel secondo tempo l'Angri parte subito all'attacco e infine, grazie a una dormita generale della difesa, riesce a pareggiare i conti. Il tifo nel corso del secondo tempo cala, come è normale, ma l'importante è sostenere il toro per novanta minuti, e così è stato. A fine partita salutiamo i tifosi dell'Angri con un applauso e, un pò delusi ma contenti del nostro tifo, torniamo nelle nostre case senza voce ma felici finalmente di dare un senso alle domeniche. e adesso... Tutti ad Altamura..
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