Sabato 12 settembre si è svolto a Taurisano (Le) un raduno ultras per discutere sull'approvazione del decreto per la cosidetta TESSERA DEL TIFOSO. Questo raduno riprende il raduno nazionale svoltosi a Roma il 5 settembre scorso dove hann partecipato i gruppi ultras di tutta italia. In questa riunione han partcipato i rappresentanti delle tifoserie del Taurisano (organizzatori), Monopoli, Nardò (N.O.S. 2009, South boys e Mentalità 1998), Casarano,
Manduria, Cerignola, Alberobello, Matera, Fasano, Tricase, Molfetta, Maglie, Galatina, Novoli. Ma cos'è questa tessera del tifoso??? ecco a voi una breve spiegazione da parte dell'avvocato Giovanni Adami di Udine( relatore dell'incontro) e il comunicato ufficiale rilasciato ai vari gruppi ultras il 5 settembre 2009.
INTERVISTA AVV. GIOVANNI ADAMI
Qual è il problema della tessera del tifoso?
Il problema della tessera è legato esclusivamente all’articolo 9 della legge 41 del 2007, che non è né interpretabile né discutibile. Dice che non potranno avere il titolo di accesso allo stadio nel futuro, quindi tessera del tifoso e biglietto, coloro i quali sono stati destinatari nel passato di una sentenza legata al mondo dello sport e dello stadio. Dal 17 di agosto il ministro Maroni ha emesso una direttiva, che tende a mitigare la portata di questo precetto normativo.
Oltre a questo articolo qual è il problema?
Da quello che concerne è sempre questo articolo, io vedo dei problemi di applicazione, nel senso che i tornelli di fatto dovranno essere modificato perché questa tessera del tifoso dovrà essere un vero e proprio bancomat, quindi dovranno essere modificate le modalità di lettura anche per questa ulteriore tessera. Vedo problemi legati anche alla distribuzione, grossissimi problemi legati alle singole società constatati proprio in questa ultima settimana, per capire quali possono essere i soggetti destinatari e quali no.
La gente pacifica può essere favorevole?
La gente pacifica dovrebbe essere senz’altro favorevole se fosse interpretata nella maniera corretta, ossia come strumento di fidelizzazione, strumento per accumulare punti, avere delle corsie preferenziali e di vendita dei biglietti o facilitazioni di questo tipo. Quindi un strumento di fidelizzazione tra tifoso e società questo senz’altro è vero. La gente pacifica però dovrebbe porsi anche delle domande senza la laurea in giurisprudenza, ossia se è giusto o no che resti in piedi questo articolo 9 e che quindi ci possa essere una persona che ha sbagliato nel ’90 o nel ’91 e abbia pagato la sua pena e possa essere estromessa per sempre dagli stadi anche se ha cambiato vita e ha scontato il suo conto con la giustizia.
La violenza negli stadi sta calando…
Il ministro Maroni durante l’estate ha emesso dei dati riguardanti le società sia di serie A che di serie B estremamente tranquillizzanti, con un calo del 30% se non di più di incidenti e feriti sia tra le forza dell’ordine che tra i tifosi. Io penso che sotto questo profilo la strada segnata dal governo sia giusta, quindi i risultati gli stanno dando ragione.
Con questa carta potrebbero venire sempre meno persone allo stadio?
Si assolutamente si. Questa carta se fosse operativa con l’applicazione di legge che dice l’articolo 9, porterebbe a una moria e uno sterminio di persone nelle curve, perché è li che andrebbe a colpire. Non a caso si dice retroattività della tessera del tifoso, non è un termine tecnico ma rende molto. Non si permetterebbe più a chi ha sbagliato in passato di rientrare allo stadio per tutta la vita, questo è il significato del nostro intervento. Girando per tutte le città di Italia e parlando anche con avvocati penalisti, ci conforta il fatto che tutti la pensino come noi.
Cosa farete dopo questo convegno?
Per quanto riguarda noi avvocati continueremo a parlare e spiegare il problema nei posti e nelle sedi dove continuano ad invitarci. Vi garantisco che siamo in tour come Madonna a Bruce Springsteen, perché ogni due sere parliamo da qualche parte. Sicuramente adesso è il momento chiave, perché con le forze parlamentari che sin sono dimostrate disponibili ad ascoltarci approfondiremo il tema e capiremo cosa si può fare, è chiaro però che parliamo di questo articolo 9 della legge 41 del 2007.
COMUNICATO UFFICIALE
I tifosi che si sono riuniti oggi a Roma ribadiscono la contrarietà a una “tessera del tifoso” imposta da Ministero degli Interni alle società calcistiche e, in particola modo, ai presupposto in base ai quali la tessera viene rilasciata.
L’art9. della Legge 41/2007 (Legge Amato) dispone in modo inequivocabile che chiunque abbia subito un daspo o una condanna di primo grado per reati da stadio, in qualunque epoca, non possa ottenere titoli di accesso agli stadi:
oggi la tessera del tifoso, domani gli stessi biglietti di ingresso
Si è istituita per legge una implicita diffida a vita: qualunque cittadino, scontata la pena, può essere riabilitato e persino sedere in Parlamento, il tifoso che sconta la sua pena o la sua diffida, no.
La questione riguarda tutti i tifosi di calcio: si pensi che oggi si può essere diffidati anche per uno striscione ironico non autorizzato o per non essersi seduti al proprio posto…!
È la costituzione – e non gli ultras che oggi ad essa danno voce – che chiede che l’art.9 venga modificato nel senso di limitare l’efficacia del divieto ai soli daspo in corso.
Le “interpretazioni” ministeriali parzialmente benevole di un articolo assolutamente chiaro, come quella dell’O.N.M.S. del 17 agosto 2009, non rassicurano nessuno: un qualunque futuro ministro o anche quello oggi in carica potrebbe pensarla diversamente nel giro di ventiquattro ore.
Del resto una direttiva non può modificare una legge, ma solo interpretarla là dove non sia chiara: nel caso in esame l’art. 9 è limpido ed inequivocabile.
Già alcuni questori non stanno concedendo il nulla osta per il rilascio della tessera del tifoso in questione persino a soggetti neppure diffidati ma arrestati e assolti in un processo “da stadio” e questo ci costringe a insistere nella protesta, non essendo disposti a tollerare che la legge venga applicata diversamente da questura a questura:qualunque questore può disapplicare – e ragione – una direttiva o una circolare illegittima.
Per le stesse ragioni, è anche necessario modificare l’art. 9 per quanto riguarda coloro che sono stati condannati in passato per reati a da stadio: al di là delle direttive ministeriali, la norma in questione non prevede che ciò avvenga solo per i condannati negli ultimi 5 anni e neppure prevede che un soggetto, pur condannato anche solo in primo grado – con una buona pace del principio di innocenza che però vale per i ministri e deputati – possa comunque ottenerla se per lo stesso fatto ha già scontato la diffida.
Con la norma attuale, chi ha già scontato una diffida per un determinato fatto, non necessariamente violento, corre il rischio di vedersi impedito a vista il rilascio del titolo di accesso una che lo stesso verrà condannato dal giudice di pace di primo grado per il medesimo episodio.
Anche questo è ingiusto.
Per finire, si era detto che le disposizioni che limitavano l’esposizione di striscioni, bandiere,, megafoni, tamburi ed altri strumenti di tifo erano provvisorie, perché emergenziali: ora che l’emergenza è finita, è necessario rivedere le limitazioni che penalizzano il coloro e l’atmosfera negli stadi, così come occorre una seria rivisitazione dei prezzi dei biglietti – esorbitanti per stadi fatiscenti -, delle contorte modalità di vendita che ne impediscono l’acquisto direttamente all’impianto sportivo e delle sempre più anacronistiche limitazioni geografiche di recente imposte dai prefetti su suggerimento di osservatori e comitati di analisi.
Oggi questa tessera, domani quale tessera?
Roma, 5 settembre 2009
NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO
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